Femmin-Uno: il Femminino sacro di Axl – A cura di Maria Marchese

Axl riassume l’energia femminile in un trittico iconografico sapido di radici, forte: è un nerofumo deciso, che tratteggia tre aspetti salienti della donna.

 La Margherita del Faust, la femmena, mala cosa per Totò… sono tutta una storia diversa. 

 a cura di  Maria Marchese

L'artista milanese Axl, Alessandra Mangano
L'artista milanese Axl


Poco tempo fa

       Caspita Ale, i bozzetti di “All’ombra del gelsomino rosso” sono fini, aggraziati, azzecati…

       Grazie Maria! Li ho fatti velocemente, in realtà; sono schizzi.

       Sì, sì… però sono convincenti, completano la parte poetica e rappresentano entrambi i risvolti della tua personalità artistica.

       Dal vero sono molto più belli e poi ho un’idea a riguardo, ma te la dirò dopo...

       Ok.

       Ora sento che devo fare un’altra opera, che parla della donna, del femminino sacro.

       Mmmmh… spiega.

       Sarà un trittico che rappresenterà 3 aspetti salienti della donna. Il primo riguarderà la maternità, il secondo l’autoerotismo ed il terzo non lo so ancora… non ho le idee chiare. Sento che devo farlo. Sono già partita con le ricerche per quanto riguarda l’aspetto simbolico e ci saranno china, foglia oro e rosso.

Questo discorso, tra me ed Axl, intercorreva non molto tempo fa. Recentemente, è nata la serie “Femminino sacro”.

       E? – chiederete Voi.


Breve digressione

Quando si parla di “femminino” – raramente, aggiungo, ed in contesti particolari – , la mente abbraccia un immaginario fatto di dee alate, con torce in mano, vestite da tuniche e adornate da monili di pietra oppure legno, con foglie e fiori tra i capelli…

L’etimologia lo vuole legato, più pragmaticamente, al genere femminile, specie nel senso di genere grammaticale… insomma, via la tunica, i fulgidi capelli, fiori, foglie, monili – non restano nemmeno le curve – . La parola, di per sé, altro non è che il femminile, da intendersi come ciò che è caratteristico della donna – quindi siiii, diranno i maschietti: curve, capelli fulgidi, tacchi a spillo (nell’ipotesi più auspicabile); nooo, sosterranno le donne, mettendo sul piatto intelligenza, pazienza, spirito di sacrificio…ahahah! Ho estremizzato un po’ – .

Il buon Goethe, nel Faust, appoggia la versione due, ossia quella delle donne: è, infatti, Margherita, con tutta una serie di qualità non contingenti, a permettere l’ascesa di Faust in cielo.

C’è, però, da ricordare, che la poverina morì, in questa storia – Ahime! Firmo e sottoscrivo. – .

 A conti fatti, lei lo salva dalle fiamme dell’inferno, lasciandoci le penne, e proprio nel verso finale “ Das Ewig-Weibliche zieht uns hinan”  cioè “L’eterno femmnino ci trae in alto”, introdotta in italiano da Giosuè Carducci, il quale l’aveva mutuata dalla critica francese – e qui casca la Marchese per via del suo amore nei confronti della lingua appena citata, ma “L’eternal féminin” ci piace assai… – queste qualità salvifiche connaturate esclusivamente nell’essere femminile vengono battezzate “eterno femminino”, e  fanno la fortuna di questa parola usata davvero raramente.

In questo caso specifico – e sottolineo il fatto che difficilmente il termine femminino sia svincolato dal paradigma faustiano – le doti della donna comprendono tutta una rosa di sfumature alte, profonde, fisse, che richiamano connotati sacri di un amore totale e di spinta all’ascesa spirituale, inscritte nella figura della donna.

       Una figura angelica –

Ma il Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, ci parla di una donna con la faccia d’angelo, che serve “pe’ ‘ngannà”…– ahahah –.

Questa boutade riporta al fatto che, realisticamente, il femminile comprende tutta una vasta rosa di connotazioni, che turbinano nei discorsi quotidiani e che difficilmente abbracciano caratteri così sostanziali come sono nel Faust.

Gabbani docet, quando afferma “Tutti tuttologi col web”, quindi, cliccando su “Femminino sacro” compaiono voci dai siti più disparati che argomentano una moltitudine di significati, da quello simbolico all’esoterico, all’energetico – le qualità coinvolte sono amore, cura, dolcezza, sapienza, bellezza, pace, armonia, creatività… – non è compresa la capacità di commerciare con il proprio corpo ne di preparare gelati, quindi no OF e calippo tour – ; poi, abbiamo tutta una rosa di soluzioni su come ritrovarlo, il Femminino intendo, se lo abbiamo perduto – no Google Map, Move it… – .

Scherzi a parte, tutto ciò riassume una visione “alata” dell’essenza femminile, in cui le caratteristiche fisiche non vengono prese in considerazione; piuttosto, le conclusioni avvicinano a “competenze” artistiche, magiche, di medicalizzazione, oltre a quelle della capacità generatrice – qui, compare necessariamente anche la parte maschile che – udite, udite – è insita nella donna – e viceversa – .

Il trittico di Axl "Femminino Sacro" - Axl
La serie "Femminino Sacro" - Axl: "Maternità", "Amarsi", "Unione"



Torniamo ad Axl

Seppur in maniera ilare, per conferire un po’ di leggerezza –  “levità” direbbe la Marchese poetessa, argomentando una Marchese “intellettuale” – , quello che ho or ora sintetizzato simpaticamente ci consente di dedurre che abbiamo di fronte una figura complessa e di spessore.

Con la serie “Femminino sacro”, la Mangano fornisce la propria visione personale di questo concetto, dove emergono 3 momenti determinanti per la donna, con la forza annessa ad ognuno di essi.

Il trittico è composto dalle tele “Maternità”, “Amarsi” ed “Unione”. In esso, Axl individua, quindi, il momento della maternità, e come capacità di procreare fisicamente ed energeticamente, di rigenerare; coglie, poi, l’aspetto della conoscenza di se stessi attraverso l’autoerotismo, dove esso è esplorazione, amore, liberazione – atto vivificante, vivificatore, fortificante… – , e , nel 3’ atto, la congiunzione tra la parte femminile ed il maschile, in senso lato e come completamento delle due parti presenti in ognuno di noi, attingendo e calibrando le risorse necessarie del caso, da ciascuna di esse.

Anche in queste tele, il fiore all’occhiello della Mangano è il suo rapporto col nerofumo: da diverso tempo, infatti, liberatasi del colore che ha fatto parte delle opere del passato, “amoreggiando” con l’inchiostro nero, la sua mano ha acquisito non solo una notevole padronanza degli aspetti grafici, altresì si sta distinguendo per la cifra della stessa grafica. L’iconografia di “Femminino sacro”, frutto di ricerche approfondite nel mondo della simbologia – si nota una predilezione per la  “grecità” , che testimonia pure grande coerenza – si traduce in figure impattanti, che, a tratti potrebbero destabilizzare – vedi , per esempio, la figura del bisonte o del serpente, che sembrano stridere con l’immaginario ameno della maternità, oppure il Caduceo, il bastone alato, ed il gallo, della tela “Amarsi” – per la loro “virilità”. L’intensità del segno è decisa, compatta, avvalorando una certa imponenza.

La Mangano armonizza questi elementi abilmente e con logicità, edulcorandone la maschilità e la possanza con forme amene (fiori ed appendici,in particola modo) e con un'intelligente partitura di pieni e vuoti.

L’estetica ha un effetto corroborante in chi le osserva, ma non solo…

Le figure femminine – qui mi rifaccio al genere uomo donna – esplicitate attraverso una sintesi minimale, che raccoglie i requisiti minimi che consentono di identificare il genere donna – possiedono la compattezza delle radici delle piante secolari, ricongiungendo l’osservatore con un ideale di prosperità, di inespugnabilità, di profumi antichi di bosco e di terra, in cui la scurezza è mistero antico carico di magia.

Nonostante non vi sia materia, si ha la sensazione di una matericità preponderante, graffiante, reale, che Axl assolve nei tratteggi e nelle ombreggiature di quelle figure, la cui eco racconta di misticismo, di ascesa, di assenza di materia e gravità.

Inoltre, la scelta di una texture grezza della tela enfatizza l’intensità degli umori della china.

Ulteriori dettagli che saltano all’occhio sono l’uso della foglia oro e del colore rosso, che indicano sacralità e passione – l’utilizzo del rosso, in particolar modo, ha inizio nella tela “Elektra” e diventa una sottile predominante in tutti i disegni contenuti ne “All'ombra del gelsomino rosso  ” , la raccolta poetica editata pochi giorni fa – ; essi arricchiscono la parte del “sentimento” ed equilibrano le opere, affinchè un’ eventuale sensazione di terragno non sovrasti, in favore della presenza della preziosa scintilla divina.

Torniamo, per un istante, al “poco tempo fa”

        Tutte e tre le tele mi ricordano le radici delle piante, forti, profonde, inviolabili… nello stesso momento ho la sensazione che quel legame con la terra si risolva nel superno

       Uuuuh… adoro la parola superno, Maria!

Riprendiamo il filo (rosso ahahah) del discorso

… in favore della preziosa scintilla superna.

Che altro?

Alla prossima by Maria Marchese

 

 

 

 

Le tre tele della serie Femminino Sacro di Axl:" Maternità", "Amarsi" e "Unione"
Le tre tele della serie "Femminino Sacro" - Axl: "Maternità", "Amarsi" e "Unione"







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