Femmin-Uno: il Femminino sacro di Axl – A cura di Maria Marchese
Axl riassume l’energia femminile in un
trittico iconografico sapido di radici, forte: è un nerofumo deciso, che
tratteggia tre aspetti salienti della donna.
La Margherita
del Faust, la femmena, mala cosa per Totò… sono tutta una storia diversa.
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L'artista milanese Axl |
Poco tempo fa
–
Caspita
Ale, i bozzetti di “All’ombra del gelsomino rosso” sono fini, aggraziati, azzecati…
–
Grazie
Maria! Li ho fatti velocemente, in realtà; sono schizzi.
–
Sì, sì…
però sono convincenti, completano la parte poetica e rappresentano entrambi i
risvolti della tua personalità artistica.
–
Dal vero
sono molto più belli e poi ho un’idea a riguardo, ma te la dirò dopo...
–
Ok.
–
Ora sento
che devo fare un’altra opera, che parla della donna, del femminino sacro.
–
Mmmmh… spiega.
–
Sarà un trittico
che rappresenterà 3 aspetti salienti della donna. Il primo riguarderà la
maternità, il secondo l’autoerotismo ed il terzo non lo so ancora… non ho le
idee chiare. Sento che devo farlo. Sono già partita con le ricerche per quanto
riguarda l’aspetto simbolico e ci saranno china, foglia oro e rosso.
…
Questo discorso, tra
me ed Axl, intercorreva non molto tempo fa. Recentemente, è nata la serie
“Femminino sacro”.
–
E? –
chiederete Voi.
Breve digressione
Quando si parla di “femminino” –
raramente, aggiungo, ed in contesti particolari – , la mente abbraccia un
immaginario fatto di dee alate, con torce in mano, vestite da tuniche e
adornate da monili di pietra oppure legno, con foglie e fiori tra i capelli…
L’etimologia lo vuole legato, più
pragmaticamente, al genere femminile, specie nel senso di genere grammaticale…
insomma, via la tunica, i fulgidi capelli, fiori, foglie, monili – non restano
nemmeno le curve – . La parola, di per sé, altro non è che il femminile, da
intendersi come ciò che è caratteristico della donna – quindi siiii, diranno i
maschietti: curve, capelli fulgidi, tacchi a spillo (nell’ipotesi più
auspicabile); nooo, sosterranno le donne, mettendo sul piatto intelligenza,
pazienza, spirito di sacrificio…ahahah! Ho estremizzato un po’ – .
Il buon Goethe, nel Faust, appoggia la
versione due, ossia quella delle donne: è, infatti, Margherita, con tutta una
serie di qualità non contingenti, a permettere l’ascesa di Faust in cielo.
C’è, però, da ricordare, che la
poverina morì, in questa storia – Ahime! Firmo e sottoscrivo. – .
A conti fatti, lei lo salva dalle fiamme dell’inferno,
lasciandoci le penne, e proprio nel verso finale “ Das Ewig-Weibliche zieht uns hinan” cioè “L’eterno femmnino ci trae in alto”, introdotta in italiano da Giosuè Carducci, il quale l’aveva
mutuata dalla critica francese – e qui casca la Marchese per via del suo amore
nei confronti della lingua appena citata, ma “L’eternal féminin” ci piace
assai… – queste qualità salvifiche connaturate esclusivamente nell’essere
femminile vengono battezzate “eterno femminino”, e fanno la fortuna di questa parola usata
davvero raramente.
In questo caso specifico – e
sottolineo il fatto che difficilmente il termine femminino sia svincolato dal
paradigma faustiano – le doti della donna comprendono tutta una rosa di
sfumature alte, profonde, fisse, che richiamano connotati sacri di un amore
totale e di spinta all’ascesa spirituale, inscritte nella figura della donna.
–
Una figura angelica –
Ma il Principe Antonio De Curtis, in
arte Totò, ci parla di una donna con la faccia d’angelo, che serve “pe’
‘ngannà”…– ahahah –.
Questa boutade riporta al fatto che,
realisticamente, il femminile comprende tutta una vasta rosa di connotazioni,
che turbinano nei discorsi quotidiani e che difficilmente abbracciano caratteri
così sostanziali come sono nel Faust.
Gabbani docet, quando afferma “Tutti tuttologi col web”, quindi,
cliccando su “Femminino sacro” compaiono voci dai siti più disparati che
argomentano una moltitudine di significati, da quello simbolico all’esoterico,
all’energetico – le qualità coinvolte sono amore, cura, dolcezza, sapienza, bellezza,
pace, armonia, creatività… – non è compresa la capacità di commerciare con il
proprio corpo ne di preparare gelati, quindi no OF e calippo tour – ; poi,
abbiamo tutta una rosa di soluzioni su come ritrovarlo, il Femminino intendo,
se lo abbiamo perduto – no Google Map, Move it… – .
Scherzi a parte, tutto ciò riassume
una visione “alata” dell’essenza femminile, in cui le caratteristiche fisiche
non vengono prese in considerazione; piuttosto, le conclusioni avvicinano a “competenze”
artistiche, magiche, di medicalizzazione, oltre a quelle della capacità
generatrice – qui, compare necessariamente anche la parte maschile che – udite,
udite – è insita nella donna – e viceversa – .
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La serie "Femminino Sacro" - Axl: "Maternità", "Amarsi", "Unione" |
Torniamo ad Axl
Seppur in maniera ilare, per conferire
un po’ di leggerezza – “levità” direbbe
la Marchese poetessa, argomentando una Marchese “intellettuale” – , quello che
ho or ora sintetizzato simpaticamente ci consente di dedurre che abbiamo di
fronte una figura complessa e di spessore.
Con la
serie “Femminino sacro”, la Mangano fornisce la propria visione personale di
questo concetto, dove emergono 3 momenti determinanti per la donna, con la
forza annessa ad ognuno di essi.
Il
trittico è composto dalle tele “Maternità”, “Amarsi” ed “Unione”. In esso, Axl
individua, quindi, il momento della maternità, e come capacità di procreare
fisicamente ed energeticamente, di rigenerare; coglie, poi, l’aspetto della
conoscenza di se stessi attraverso l’autoerotismo, dove esso è esplorazione,
amore, liberazione – atto vivificante, vivificatore, fortificante… – , e , nel
3’ atto, la congiunzione tra la parte femminile ed il maschile, in senso lato e
come completamento delle due parti presenti in ognuno di noi, attingendo e calibrando
le risorse necessarie del caso, da ciascuna di esse.
Anche in
queste tele, il fiore all’occhiello della Mangano è il suo rapporto col
nerofumo: da diverso tempo, infatti, liberatasi del colore che ha fatto parte delle
opere del passato, “amoreggiando” con l’inchiostro nero, la sua mano ha
acquisito non solo una notevole padronanza degli aspetti grafici, altresì si
sta distinguendo per la cifra della stessa grafica. L’iconografia di “Femminino
sacro”, frutto di ricerche approfondite nel mondo della simbologia – si nota
una predilezione per la “grecità” , che
testimonia pure grande coerenza – si traduce in figure impattanti, che, a
tratti potrebbero destabilizzare – vedi , per esempio, la figura del bisonte o
del serpente, che sembrano stridere con l’immaginario ameno della maternità, oppure
il Caduceo, il bastone alato, ed il gallo, della tela “Amarsi” – per la loro “virilità”.
L’intensità del segno è decisa, compatta, avvalorando una certa imponenza.
La Mangano
armonizza questi elementi abilmente e con logicità, edulcorandone la maschilità
e la possanza con forme amene (fiori ed appendici,in particola modo) e con
un'intelligente partitura di pieni e vuoti.
L’estetica
ha un effetto corroborante in chi le osserva, ma non solo…
Le figure
femminine – qui mi rifaccio al genere uomo donna – esplicitate attraverso una
sintesi minimale, che raccoglie i requisiti minimi che consentono di identificare
il genere donna – possiedono la compattezza delle radici delle piante secolari,
ricongiungendo l’osservatore con un ideale di prosperità, di inespugnabilità,
di profumi antichi di bosco e di terra, in cui la scurezza è mistero antico
carico di magia.
Nonostante
non vi sia materia, si ha la sensazione di una matericità preponderante,
graffiante, reale, che Axl assolve nei tratteggi e nelle ombreggiature di
quelle figure, la cui eco racconta di misticismo, di ascesa, di assenza di
materia e gravità.
Inoltre,
la scelta di una texture grezza della tela enfatizza l’intensità degli umori
della china.
Ulteriori
dettagli che saltano all’occhio sono l’uso della foglia oro e del colore rosso,
che indicano sacralità e passione – l’utilizzo del rosso, in particolar modo,
ha inizio nella tela “Elektra” e diventa una sottile predominante in tutti i disegni
contenuti ne “All'ombra del gelsomino rosso ” , la raccolta poetica editata
pochi giorni fa – ; essi arricchiscono la parte del “sentimento” ed equilibrano
le opere, affinchè un’ eventuale sensazione di terragno non sovrasti, in favore
della presenza della preziosa scintilla divina.
Torniamo, per un istante, al “poco tempo fa”
–
Tutte e tre le tele mi ricordano le radici delle piante, forti, profonde,
inviolabili… nello stesso momento ho la sensazione che quel legame con la terra
si risolva nel superno
–
Uuuuh… adoro la parola
superno, Maria!
Riprendiamo il filo (rosso ahahah) del discorso
… in
favore della preziosa scintilla superna.
Che altro?
Alla prossima by Maria Marchese
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Le tre tele della serie "Femminino Sacro" - Axl: "Maternità", "Amarsi" e "Unione" |
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