Mario Vespasiani “The gentleman” — C’è un nuovo supereroe molto gentle, altrettanto mystic e, perché no, anche fashion. Superman, Iromen, Spiderman … superati! Parola di Maria Marchese! L’universo di Mario Vespasiani, a Gentleman in the world of art. Di Maria Marchese
Oggi vi porto nell’universo del Maestro Mario Vespasiani: parallelo, di nicchia, incontaminato… una vera e propria oasi dove l’intelligenza non è artificiale.
L’incontro con l’artista di Ripatransone
Torniamo all’acquerello di Vespasiani.
Nell’immediato, colgo la ricercatezza delle tonalità, così inusuali, vibranti, frutto di un’indiscussa indagine nonché sperimentazione, che mi colpiscono al punto tale che potrei paragonarle al suono potente ed irradiante di un triangolo — chitarra, arpa, violino no, eh Marchese? No… è un qualcosa di più elitario e se non lo sapete esiste anche un triangolista, che non c’entra nulla con Pitagora e le formule matematiche, più famoso al mondo; si tratta di Drew Hester, il percussionista dei Foo Fighters —: un vibrato naturale, dal suono potente ed irradiante.
I colori, intese come mescite, e le nuances, creati da Vespasiani possiedono la concretezza dello strumento metallico e del tocco e dell’incipit sonoro, così intensamente delicato, come la continuità quest’ultimo: il suono, infatti, perde quel lato fisico, la gravità, per propagarsi nell’aria, trasformandosi in un’ascensione leggera — pura levità —, che diventa presenza invisibile, ma significativa, laddove la ricerca umana si è spinta oltre l’immanente.
Vespasiani potrebbe suonare il Triangolo di Penrose — ullaaaa Marchese! — direte Voi —, che in realtà non è uno strumento musicale, ma ha ispirato diversi artisti come M. C. Escher ; il suddetto, creato dall'artista svedese Oscar Reutersvard nel 1934 e indipendentemente inventato e reso popolare dal matematico Roger Penrose in un articolo del febbraio 1958, dove lo descriveva come l'impossibile nella sua forma pura, è un oggetto impossibile, ovvero può esistere solamente come rappresentazione bidimensionale e non può essere costruito nello spazio, poiché presenta una sovrapposizione impossibile di linee con differenti costruzioni prospettiche.
Oltre ai colori, quell’acquerello di Vespasiani…
Infatti, Vespasiani indaga sfere della conoscenza altre
dalla geometria, si parla della mistica cristiana, dell’alchimia, delle leggi
naturali e della sapienza orientale, suscitando interesse in studiosi di
teologia, astrofisica, filosofia, antropologia…, oltre a compiere un profondo
viaggio addentro — badate bene la differenza perché la più semplice delle
preposizioni qui fa una magia di significato spettacolare: sbilancia la
stabilità del ‘dentro’, un concetto spaziale comunissimo, trasformandolo in un
concetto penetrante, di sfumatura radicalmente diversa, perché ci parla di
profondità, di intensità… — queste
ultime e se stesso.
Qualche tempo dopo
Oggi
Mea culpa — dovuta ad
eccessiva discrezione — approfondisco solo ora la storia di Vespasiani, ma,
durante una telefonata, trovo conferma che ciò che percepii, da un solo
acquerello, aveva fondatezza.
Marchese occhio di lince! Ahahah
Quando parliamo di Vespasiani si parla di una storia antica,
che trascende la data di nascita, databile a… chi lo sa; come vi ho accennato
prima, le discipline a cui è devoto sono lontane dalle letture per divago. Inizia
molto giovane, non ancora ventenne, ad esporre, vantando oggi esposizioni su
tutto il territorio nazionale, tra gallerie, musei, luoghi di culto e contesti
inusuali (presso i Musei Capitolini Roma, al Padiglione Italia della Biennale
di Venezia, nella sede di Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo della
stessa città… queste per citarne alcune); a 27 anni vince il premio Pagine
bianche d’autore ed è presente nel libro “Fragili eroi” di Roberto Grimaccia; ha
tenuto conferenze all’Accademia delle Belle Arti di Macerata, per essere stato
uno dei primi ad aver creato una cifra stilistica che si è evoluta attraverso
l’uso di nuovi materiale e recenti tecnologie; le sue opere sono state messe in
dialogo con quelle di alcuni artisti italiani della caratura di M. Schifano, O.
Licini, M. Giscomelli, L. Lotto — ed essendo una sostenitrice del Lotto, della
sua personalità in po’ irriverente, di una sua certa spregiudicatezza
compositiva (pensiamo all’ Annunciazione di Recanati del 1534), dico —Chapeau!
— ; per non parlare, poi, del progetto Araxis, opere tessute, dove rivoluziona
il modo di concepire le sfumature dei colori, mediante una sovrapposizione di migliaia
di fili, immaginandovi figure archetipe in divenire (la cui ritualità, quindi,
si rinnova nel tempo); dal 2013 lavora al progetto Mara as Muse (come tutti i
grandi artisti, anche Vespasiani ha al proprio fianco una musa ispiratrice,
presenza femminina costante ma, a differenza di ciò che accade da mezzo secolo,
ossia che “Siddonna” — neo conio Marchese — accendeva intuizioni e poi tutto
finiva lì, Vespasiani e Mara testimoniano una relazione completa, fatta da
intesa, devozione, complementari età quotidiane, documentata da foto, scritti,
video… tanto da rendere la coppia una delle più autorevoli del panorama
artistico italiano a cui il Magazine Eventi Culturali, nel 2019, ha dedicato la
copertina.
A sx La coppia Mario e Mara Vespasiani, a dx un'opera dell'artista ispirata alla sua Musa |
Alla 4’ edizione la rassegna di incontri culturali
“Indipendenti, ribelli e mistici”, ideata dai signori Vespasiani: una serie di
incontri che si tengono presso lo studio d’Arte di Ripatransone, dove, nel
tempo, si sta profilando una figura, quella della “voce fuori dal coro”. Gli
ospiti, del calibro di G.Magi , P.Battistel…, argomentano, con cognizione di causa, punti di vista e concetti
che forniscono spunti di riflessione importanti e non comuni, non OGM.
La pittura di Vespasiani
Tutto extra ordinario!
Prima di intraprendere un’opera — come un vero e proprio viaggio — l’artista si connette con la propria parte più alta, affinché sia la parte divina a muovere la sua mano; quella di Vespasiani è pittura alchemica, perciò parlavo di creazione di colori e nuances — no al tubetto o barattolo Pret a porter —, espressa attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana.
Come il Myron, l’olio profumato usato durante i crismi, il colore oleoso di Vespasiani ha una valenza spirituale: iniziatica, salvifica, di guarigione…
Quindi, esso si unisce al pigmento e al linguaggio segnico per diventare una trasfigurazione, dove il passaggio di stato è insito nell’unità, nella singola pennellata, quindi, per diventare chiara transustanziazione della composizione. Mentre l’olio edulcora, mitiga la finitezza e le certezze, la sintesi segnica dell’artista scompone la realtà fisica in particelle, che ascendono, in un moto centrifugo, ma, al contrario rispetto al significato attribuitogli dal dizionario, non è disgregazione bensì in ritorno all’uno universale.
Vespasiani ha la capacità di accostare colori così dissimili tra loro, creando solo armonia, una vera e propria euritmia, quasi un architettura cromatica divina, direi — Mattarella stesso definì straordinario il suo uso dei colori —.
Un'opera di Mario Vespasiani (sx) - Mattarella che ammira le opere dell'artista di Ripatransone |
Però c’è una nuova “dottrina” da non sottovalutare! L’interpretazione dell’emoticon.
— Cattiva io? Tristemente realista.
Eppure non scorata! Finché ci sono indipendenti, ribelli e mistici.
Le opere di Vespasiani in dialogo con quelle di. Goya (sx) - un olio di Vespasiani |
Superman, Iromen, Spiderman… superati! Io scelgo Mario Vespasiani, il Gentleman in the world of art.
Parola di Maria Marchese. Alla prossima.
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