"NASCITE" - DIDIER PIBLE a cura di Maria Marchese


          a cura di Maria Marchese


"Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate; accusate voi stesso, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza; perché per un creatore non esiste povertà né luoghi poveri e indifferenti" .

                Rainer Maria Rilke

Nascite - Didier Pible

Nell'opera  "NASCITE" ,  Didier Pible fa dono, allo spirito dell'osservatore, di un indeterminato e infinito istante di stupore: quale superbo creatore, infatti, intuisce un brano, custodito nel pantheon superno del nucleo universale, poetandolo attraverso la tecnica pittorica dell'acquerello.

L'asprezza, originata dall'incontro tra le setole del pennello e la superficie, nell'atto necessario e fugace del disvelamento sensibile, viene tacitata dal mellifluo scorrere dell'acqua, tra le note tonali.

L'acqua... che orienta il respiro intellettivo/spirituale dell'individuo verso il nicchio natale del ventre materno, quale custode della vita.

Essa è altresì genesi di un mistico episodio, esprimendosi nella forma più alta del babtismós (immersione) : attraverso il lavacro, avviene la purificazione.

Il suo fluire l'ammanta di una veste cangiante, che esprime lo scorrere del tempo e delle cose, nonché l'evoluzione della coscienza.

Una pioggia copiosa pose fine alla pestilenza, nei I promessi sposi.

Rudolf Steiner scrisse:

"Un seme contiene in sé più forza e potenza di quanto ne realizzerà la pianta ed in voi si trova un potenziale di spirito latente molto più grande di quanto possiate mai sospettare. Se volete liberarlo, allontanate il dubbio, la sfiducia e la preoccupazione" .

In "NASCITE" , Didier Pible effigia una germinazione esistenziale, accorpandovi più sfere di significato.

L'artista francese frantuma i confini della superficie, mediante l'intensità di un'intuizione personale: tale efficacia è donata dalla capacità dell'esteta di attuare sentieri cromatici icastici e inusuali.

Vi involve, poi, un immaginario, sospeso tra l'illustrato e l'inafferrabile.

Ivi, racconta il rampollare, dell'essere umano, a nuova vita; il tallire di pensieri e idee, virtù, che trovano nuovo fermento. 

 Vasilij Kandinskij asseriva:

"L'occhio aperto e l'orecchio vigile trasformeranno le più piccole scosse in grandi esperienze" .

Con i propri "istanti di stupore"  figurati, Didier Pible dà prova di quanto i propri sensi siano desti e recettivi nel cogliere le preziosità dell'inconscio, trasmettendo allo spettatore un'esperienza significativa e mirabile sotto ogni profilo.

   

                         

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