"LA MONTA COSMICA" DANIELE ISMAELE CABRI a cura di Maria Marchese


Monta cosmica - Daniele Ismaele Cabri
               a cura di Maria Marchese

  "Dal caos Dio creò un mondo e dalle grandi passioni nasce un popolo" 

Immaginatevi un bambino, che corre, libero, tra verdi trame erbose e si nasconde, poi, dietro un dorato cilindro di fieno, per assistere, fascinato, ad un atto primievo forte: attirato dall'incontenibile e selvaggio richiamo del congiungimento carnale tra toro e mucca, ivi rimane attonito. 

Tra "gesta" indome, a tratti violente, "vagiti" primitivi, ammantati di polvere e solchi, si consuma, ai suoi occhi,  "la monta" . 

Un ricordo che matura, indelebile, nel tempo: esso ha impresso, infatti, nelle viscere di Daniele Cabri , la verità della genesi. 

Essa echeggia, in lui, come caotica gemmazione prima, al punto tale da renderla depositaria di una narrazione naturale, sociale e universale.  

Daniele Ismaele Cabri, Ph Luca Bolognesi

Daniele Ismaele Cabri percepisce, come viva presenza, lo spazio innocente del fanciullo; è altresì imprescindibile il suo legame con il mondo della Natura, tra il vocío della terra, degli esseri animali e umani. Intrise di rispettosi pensieri, queste realtà sposano il luogo natìo, che è vita familiare, della polis agricola in cui è cresciuto, nonché assoluta. 

Il performer si ricongiunge, da sempre, al proprio io mutevole più intimo, attraverso una "sconsacrata preghiera"  : un votivo rituale lo porta all'estasi e ivi egli diviene creatore e creato. 

La personalità dell'artista affronta così  l'apparente disordine, generato dall'unione del maschio e della femmina bovini, come forza motrice, foriera di incontaminata energia. 

Allora l'artista modenese ricava, da diverse pelli, una nuova dignità, in cui le bestie si manifestano in tutto il loro fulgido splendore: egli le celebra quali protagoniste indiscusse di una natività. Ne suggella il rapporto, intessendo, frugalmente, il legame. 

A questo fondamentale nucleo, affianca altri frammenti, ove imprime, con l'audace fiamma, volti cari alla sua memoria, carezzati dallo scorrere del tempo. La sabbia di un'immaginaria clessidra sembra aver sorraso gli ovali, le palme, la postura... 

Sempre col fuoco, figura anche l'esistenza rurale e la speranza del credo. 

Così appare, al ciglio, questo importante inno d'amore, suolo inusuale di un popolo apolide. 

L'opera è esposta alla collettiva Frammenti dell'io , la cui parte curatoriale è stata seguita dallo storico dell’arte Valeriano Venneri e dalla poetessa e curatrice comasca Maria Marchese. L'esposizione è stata inaugurata il 27 Gennaio 2022, presso Quo Immobiliaria, nella città spagnola di Alicante. 












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