SCAGLIE DI LUCE - TIZIANA STOCCO di Maria Marchese



a cura di Maria Marchese

(tecnica mista, 30x40)


"I frammenti ospitano l'energia del non ancora all'ombra del non più"

                    Luigi Trucillo 


Tiziana Stocco  abbraccia, con rispetto, la significanza di un'atemporale e malinconica sacralità, indovata magistralmente da Michelangelo addentro la levità e i sublimi lineamenti di Maria, nella Pietà: l'anima di una donna, assolta, quindi, dalla grevità del tempo, della materia e dei ruoli, si libera, tra le ineffabili trame di una verità più alta, poetata dal Maestro. 

L'autrice friulana sposa, poi, nella medesima opera, la presenza di questa imperitura ombra, appartenente al passato, e altresì la sua attuale proiezione, che addiviene realtà e divinazione, frammentate. 

Nella consapevolezza del cammino introspettivo, l'artista deposita la forza necessaria per frantumare quel mirifico pensiero plastico. 

Personifica quella contezza come luminoso nucleo assoluto; da esso si ramificano, alternandosi, oscuri e accecanti dinamismi, portavoce di misteriosi e riservati spazi esperienziali, ma anche di luminosi raggiungimenti conoscitivi. 

Sono le mani stesse dell'autrice ad operare quella disgregazione: la necessarietà di uno spessore interiore, che caratterizza il suo credo esistenziale, la lega imprescindibilmente a quell'intensa alba. 

"Se il sole ricade su di esso, un frammento di vetro splende più di uno specchio intero... lo stesso vale per un aforisma." 

                  Ernst Junger


Così, quei raggi e le palme di Tiziana Stocco coinvolgono l'esperienza sublimata dal Maestro Fiorentino, frangendone l'importanza e superandone il senso, per concretare "ialine riflessioni"  della medesima unità : la luce, che l'autrice vi impone, eleva allora i dettagli ad intimi e preziosi aforismi personali. 

Sono brevi pagine inespresse: esse 

ammantano l'essere femminile come inedita "Mia donna", frutto di dolci e acri conoscenze.

Mitiga le asprezze del collasso con l'obrizo, per impreziosirne le future fattezze, allignando così una considerazione, legata alla sfera del kintsugi: ciò che l'esistenza ha contribuito a rompere può divenire, invero, una mirabile pregevolezza. 

"Non è più e non è ancora" sono la chiave di lettura che Tiziana Stocco dona al ciglio dell'osservatore, nell'ottica di un positivo percorso evolutivo. 










Commenti