"PUNTI DI VISTA" GIUSEPPINA IRENE Groccia a cura di Maria Marchese
a cura di Maria Marchese
GiGro eleva la piena significanza di un auspicabile "modus vivendi" sulla tela: libera allora la donna dall'umano involto per celebrarla in uno spazio esperienziale vivo e evocativo.
L'autrice lascia così la perfezione dell'atto formale alle proprie spalle e approda al concretamento di una dissertazione artistica, che predilige
la comunicazione visiva di un diretto messaggio.
Questo pensiero "assurge" infatti da un tenue e cilestrino manto piovoso, pervaso da nuclei dinamici, che ne autenticano lo spessore: esso diviene simbolico di un lavacro conoscitivo vero.
Giuseppina Irene Groccia assolve allora la femminea essenza dalla presenza fisica e addiviene alla chiara espressione di un auspicabile raggiungimento umano: la capacità di vivificare la verità di un approccio, nei confronti dell'esistenza, che abbraccia la padronanza di dirimere se stessi attraverso uno "sguardo eteroglossa" .
La pittrice calabrese sostiene indi l'umano ovale, creando un supporto, che si rivela altresì un ponte; vivide, fumose pagine di vita si sovrappongono, in esso, maturando la fondatezza di un cambiamento e di una crescita personale, coniugando poi quegli episodi all'apice. Quest'ultimo si manifesta, allo sguardo, come un volto: ivi l'autrice indova molteplici occhi. Ognuno di essi corrisponde allo spessore di un pensiero plurimo, illimitato, compassionevole, ragionevole, lungimirante...
Un importante labbro si distingue altresì sul volto.
"Un tuo sguardo, una tua sola parola, mi dice più di tutta la saggezza di questo mondo."
Quella saggezza, poetata e nello sguardo della protagonista del verso e tra le parole dell'autore tedesco, ben sposa il riservato connubio occhio /labbro, dipinto da Giuseppina Irene Groccia, radicandolo all'essenza della riflessione.
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