"HORROR VACUI" MATTEO SARRO a cura di Maria Marchese
Horror Vacui |
Emil Cioran
Per "Horror Vacui" si intende, nell'universo artistico, la paura
di spazi scevri da "segno" e si traduce nell'esigenza di affrontare ogni
silenzio, colmandolo con l'eloquio
dissertativo/immaginifico.
Matteo Sarro |
Matteo Sarro fa propria "la paura del nulla" durante il periodo del primo
lockdown: l'asservimento ai limiti delle pareti domestiche diviene una
muta pagina bianca, che involve l'eco delle solitudini umane. Ivi sono
ascritte le sofferenze consumate negli ospedali, i deliri inascoltati
dei manicomi, la destabilizzazione, che avvince lo scrittore di fronte
ad una tardiva ispirazione.
Il candore allora annichila presenza e fermezza, liberando il peso di
uno stato ansiogeno, di sconforto, che preme sull'individuo.
Matteo Sarro lo immacola, liquefacendo, impeccabilmente, sulla tela
l'istante acrilico.
Tra impalpabili trame e orditi di anima e mente, l'autore adombra
quindi una sequela di mute preci.
Il duro sasso, in cui l'autore beneventano trasla la vivida essenza
umana, cede, compresso dal niveo e intatto immaginario.
L'individuo di Sarro nasce e assurge dalla sensatezza dell'ossimoro: la
pietra viene animata dalla reazione alchemica tra l'argomento
artificiale (schiume espanse) e quello naturale (farina), tra tecnica e
tradizione, tra attualità e ricordo, tra aiku e romanzo... le nozze tra
condizioni così lontane accendono un processo euritmico, che culmina in
un assolo plastico/umano:
laddove, come dice Cioran, il primo e l'ultimo istante arrivano a
coincidere per dissolversi.
L'innocente veste, con cui l'autore ammanta la quasi totalità
dell'opera, serba in sé amari nodi, il cui gravame frange il
marmoreo grembo.
"Ma procediamo con disordine. Il disordine dà qualche speranza.
L'ordine nessuna. Niente è più ordinato del vuoto"
Matteo Sarro sembra ghiacciare quel bianco caos: in quel vuoto, come
asserisce Marchesi, è indovata la divinazione del futuro prossimo
ordine.
L'opera era presente alla collettiva genevose "γέφυρα : tra passato e presente :TRA PASSATO E PRESENTE" , il cui art director è stato lo storico
dell'arte Valeriano Venneri e la cui curatela è stata seguita da
Loredana Trestin e da Maria Marchese.
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