"TENDER PUENTES" MARIA JESUS SOLER a cura di Maria Marchese e Valeriano Venneri



          a cura di Valeriano Venneri


                e Maria Marchese


Tender puentes - Maria Jesus Soler 




Mi svegliai… Uscii. Vidi orme

celesti sul terreno

fiorito

come un cielo capovolto.

 Juan Ramón Jimenez

Maria Jesus Soler 

Pochi versi, questi di Jimenez, che sembrano aprire un varco per accedere all'esperienza artistico/dissertativa della pittrice spagnola: ella sembra far fiorire piccoli nuclei in divenire, liberandoli su un intimo spaccato, sospeso tra l'umano e il divino. 

Il ciglio dell'osservatore inizia ad amare, addentro il riserbo della silenziosa ombra, la sensatezza di un pacato dinamismo. 

"Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio" 

Italo Calvino Le città invisibili

Nasce così la necessità di ascoltare la significanza, confidata, dall'autrice, alla tela: Jesus Maria Soler concreta allora un penetrale primievo, ove il segno  cromatico è radicato alla levità di un'immediatezza scelta, che nasce da radici filosofiche. 

Le setole del pennello vengono da lei intrise nella sfera della "cogitatio" e poi sposate alle vibrazioni simboliche del colore; l'autrice le carezza frugalmente sul supporto, con gesti che declamano la quiete cognitiva. 

L'apparente frugalità cela un pensiero eccelso, però. 

"TENDER PUENTES" narra un brano che celebra l'avvicinamento di quiete e feconde contaminazioni tra atomi esperienziali; l'artista ne dora una parte con le pulsioni meditative/evolutive espresse dal pigmento azzurro/blu e ne lumeggia la restate con quelle intellettivamente feconde, indovate nel colore giallo. 


Sospira poi, tra gli interstizi esistenziali, un vento odoroso delle stesse sensatezze e da inostrate passioni: questa brezza scivola pacifica, sorradendo gli spazi sferici per creare un deciso movimento. 

In esso Jesus Maria Soler dirime l'edificazione di laiason, che provengono da condizioni superne. 

"Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi" (Italo calvinol

La pittrice sublima l'essenza dello scambio, elevandolo alle "urbes" descritte da Italo Calvino: in esse, l'immanente si dissolve e l'immagine dell'uomo con essa per lasciare il posto

a ineffabili trame soprasensibili. 

La filosofa-artista María Jesus Soler ha un percorso lungo e consolidato nel mondo dell’arte e della filosofia. Le due discipline, in questa artista di Elche, si abbracciano e compenetrano fono a divenire indissolubili. Un suo grande merito è quello di creare graficamente, attraverso opere molto interessanti, le sue speculazioni filosofiche. Un tema che cattura la sua attenzione è la città, quasi sempre senza la presenza umana, quindi città ideali o città invisibili come quelle di Italo Calvino. Luoghi esistenti o inventati... mai sapremo la verità su questo: lei ci avvicina a un pensiero forte, in controtendenza al pensiero debole o liquido che stiamo vivendo. 

Lo fa con una profonda riflessione filosofica, che ha i suoi cardini nell’ esistenzialismo e nel continuo divenire, ma con una dose di cauto ottimismo verso il domani.

Maria Marchese poetessa, curatrice e critica d’arte comasca 

L'opera era presente alla collettiva di Genova ΓΕΦΥΡΑ: TRA PASSATO E PRESENTE  

TRA PASSATO E PRESENTE

Art director: prof. Valeriano Venneri

Art curator: Maria Marchese

Art curator: Loredana Trestin







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