"YNALEM" ANG a cura di Maria Marchese




           a cura di Maria Marchese


YNALEM - Angelo Augusto Montorio - ANG
YNALEM - Angelo Augusto Montorio ANG

Angelo Augusto Montorio-ANG, mi ha inviato alcune immagini dei suoi elaborati ne sono rimasta colpita e, nel contempo, destabilizzata per diverse ragioni.

Angelo Augusto Montorio - ANG
Angelo Augusto Montorio - ANG 


Poi è intervenuto, ad allentare il fermento di questo mio disorientamento, un lungo e necessario dialogo conoscitivo tra noi, in seguito al quale sono riuscita ad armonizzare il mio sentire con questa criptica personalità.


YNALEM

Non è possibile ancorare le opere di Montorio ad alcuno stile o movimento artistico particolare, né raggrupparle per stagioni oppure cercarne un filo conduttore: esse devono inevitabilmente essere svelate singolarmente.

Dal primo istante mi sono resa conto che avevo di fronte un artista e un enigma.

Ho altresì compreso che, seppur avvolta dall’oscurità dell’ignoto, stavo calcando una terra ferace.

Il virtuoso, originario di Melzo, incarna una “tangibile assenza” , rispetto all’attenzione dello sguardo concreto, che oscilla impulsivamente tra stati di tormentosa inquietudine e volutamente fallaci tentativi di sedare quest’ultima.

Il talento Neorinascimentale rappresenta l’arcano quid e la soluzione a quest’ultimo: egli personifica l’istinto primievo e ispirato che si estrinseca attraverso raffinati “dripping emotivi figurati” .

Ogni sua manifestazione artistica è un “non elaborato” uterino, scandito da una tecnica raffinata… da incisore.

L’autore, in questa tela, dissimula un illuminato assillo, colto all’interno del proprio caotico e mistico pantheon interiore, che ha come soggetto /oggetto la MUSA.

Angelo Montorio sceglie di preservare da chiunque quest’ispirazione, partendo proprio dalla scelta del titolo dell’opera: “YNALEM” (il cui senso io pure preserveró)

“YNALEM” (35x50 tecnica mista olio e acrilico su tela) è un mistero illustrato realizzatosi, inizialmente, all’interno di elevati principi intuitivi e terreni.

In seguito la fine abilità dell’artista lo tradurrà in un traslato, che disvela una filosofia metafisica dal valore ancestrale.

Musa o Vestale

Così questa “musa/vestale” e la vicenda che la vede coinvolta, nell’immaginario concreto dell’artista, vengono disassemblate ed effigiate, poi, attraverso immagini e riferimenti simbolici, che andranno a comporre il rebus speculativo impresso dall'autore sulla tela.


L’interprete incarna “la vestale ispiratrice” nella delicata concretezza della mano, protesa verso più sublimi realtà, ponendo quest’ultima di fronte ad una semplice veste bianca, che simboleggia la sacralità e il candore della Madonna.

A siffatta realtà fisico/soprasensibile egli unisce dei teli, sui quali imprime i “messaggi mai scritti” rivolti alla musa.

Sumeria la definisce Montorio, raccontandone… riportando così il pensiero dell’osservatore all’antica etnia mesopotamica (nome il cui significato più accreditato corrisponde a “luogo dei signori civilizzati” , attribuendo alla personalità di questa donna caratteristiche ancor più specifiche) .

La colloca quindi in un “divenire” situato tra un recondito passato (elevandola a ciò che di sacramentale, importante e fondamentale ha scandito l’esistenza dell’essere umano) e l’attuale realtà (costituita dall’opera, che ne fornisce la testimonianza) .

In questo elaborato pittorico Angelo Montorio poeta la sua Beatrice: inviolata e inviolabile.

A sancire tutto ciò egli realizza una sfera che va letta come l’occhio incompiuto, ossia lo sguardo terreno che non le fu mai rivolto per rispetto.


La composizione è scandita da pochi toni essenziali (dove spiccano il nero, il bianco, il rosso e i colori di terra) , coi quali Ang crea un felice connubio dove il senso del divino e del terragno, della quiete e del tormento si armonizzano.


L’autore contraddistingue la tela incorniciandola con una “colata di sangue” : in questo modo vuole condurre l’attenzione dell'astante su questa sua dimensione emotiva così sofferta e tormentata.

Verosimilmente proprio quest’ultima costituisce il motore di questa scelta e originale creatività, da lui tradotta nelle opere con mano sapiente e inusuale.

La maturità artistica e l’originale stile di Montorio lo rendono un artista che, seppur in erba, catalizza curiosità, attenzione e interesse… perciò merita di essere seguito in questo suo percorso di crescita personale.







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