"RIFLESSIONE" ROMEO BATTISTI di Valeriano Venneri e Maria Marchese
Riflessione
Romeo Battisti
a cura di Valeriano Venneri
Riflessione —Romeo Battisti |
"MI TUFFO NELL'OCEANO DELLE FORME"
Mi tuffo nell’oceano delle forme
sperando di trovare le perla perfetta
del senza forma.
Non più andrò veleggiando
di porto in porto
con questa mia barca battuta
dalle intemperie.
Da molto son passati i giorni
in cui mi dilettavo
d’esser cullato sulle onde.
E ora sono impaziente di morire
nel senza morte.
Nella sala delle udienze,
presso l’abisso insondabile
ove risuona
la musica di corde senza suono
porterò quest’arpa della mia vita.
L’accorderò alle note del per sempre,
e quando singhiozzando
avrà detto la sua ultima frase,
deporrò la mia arpa muta
ai piedi di colui che tace.»
Romeo Battisti si avvicina all'esperienza meditativa, o viceversa, ne viene permeato e la sublima nelle proprie opere.
Romeo Battisti |
La meditazione promana il coraggio di tuffarsi nell’oceano delle forme pensiero: in quelle ineffabili acque, Romeo Battisti osserva queste significanze senza remore o pregiudizi, rendendosi conto della loro effettiva origine. Sposa indi un principio che può essere indicato solo con un paradosso, come la fine senza morte.
L'autore di Poggio Bustone esprime, in questo conteso, la perla di Tagore, che non ha forma bensì diviene puro e spontaneo disvelamento di sé.
Ivi Romeo Battisti indova se stesso e si pone, nel contempo, al di fuori: intriso delle acque esperienziali egli si eleva nella sublimità del muto canto di un' arpa senza corde.
In quel sottile suono trova la perla ineffabile e imperitura. Egli stesso diviene quest'ultima sino al raggiungimento della morte, nel contesto dell'eternità.
L'alterità dell'io divine così identità: l'ossimoro si frange e approda all'addivenire, nella terra in cui il nulla odora del tutto.
Sono concetti alti, quelli espressi da Romeo Battisti; li dona all'osservatore presentando al suo ciglio una profonda esperienza artistica. In essa si evince il dolce dinamismo della percorrenza riflessiva.
L'autore sembra assolvere il significato del pensiero tra le pareti di un "effetto domino" : esso parla non di causa effetto ma di un naturale disvelamento conoscitivo della realtà intrinseca nonché di quella universale.
L'autore edifica la genesi e il cammino di una sensatezza, abbellandone la levità dei respiri in una femminea testa. Essa nasce da frammenti di carta che l'autore crea, tratta, sovrappone... fino a concretare un terreo spazio alato.
L'esperienza cartacea perde la continuità per divenire, dapprima, frammentazione e caos: l'artista in tal modo la priva della sfera spaziale e temporale.
Ricongiunge i cocci partendo da un'alta intuizione e li ammanta con cupree, ocra e dorate intensità tonali, scandite da impressioni segniche nette. Vi impone poi, con le proprie mani, dei solchi che lasciano presagire pregnanze odorose della presenza di uno spessore esperienziale.
La riflessione di Battisti si manifesta come "apparenza" di una nuova Atena: il personaggio della riflessione diventa allora un mito, una leggenda, una storia.
Il mondo del tangibile viene poeticamente superato da questo volto intoccabile.
Quando un artista riesce a conseguire e ad ottenere (a) temporalità raggiunge il suo fine ma anche lo scopo del fruitore.
Le sue figure diventano intoccabili e non catalogabili nel mondo favoloso e reale della figura.
Il figurativo di Romeo Battisti è oltremodo peculiare e interessante. Le sue esecuzioni artistiche appartengono alla dimensione altra.
Partendo dall'opera Riflessione, il suo percorso meditativo raggiunge punti sublimi. Quello dell'artista, originario della provincia di Rieti, è un figurativo traslato nella leggerezza del bello, dell'originale e dell'esotico.
L'esotismo si veste di misticismo per parlare di una diversità, che va necessariamente preservata.
"Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada"
Come cita Buddha, autore e essenza dell'opera coincidono in "RIFLESSIONE" e contraddistinguono Romeo Battisti come artista capace, intellettualmente sottile nonche impaginato umanamente.
L'opera è stata esposta alla collettiva genovese ΕΦΥΡΑ: TRA PASSATO E PRESENTE, il cui art director era Valeriano Venneri e la cui parte curatoriale è stata seguita da Loredana Trestin e Maria Marchese.
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