LE DONNE DI CARLA PUGLIANO a cura di Maria Marchese
Le donne di Carla Pugliano
a cura di Maria Marchese
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia de la morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
...
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro l’Infinito.
voglio…voglio…voglio..un desiderio urlato
e disperatamente sofferto
che conduce all’Infinito!
Nello spazio in cui la torre diviene granito, forse una babele interiore, e arriva a baciare la stella polare... ecco, tra la radici della Terra e il mito, nasce la donna di Carla Pugliano
Quasi una sorta di trasveberazione accade, nell'universo della "donna Pugliano" : l'estasi si protrae al limite della fitta ma si rivela salvifica, mentre la sessualità viene annichilita nella sensatezza della simbologia e di un valore cromatico atemporale. Inferno e paradiso si zittiscono nel desiderio urlato, citato da Gabriele D'Annunzio. L'incanto femmineo si risolve tra le sinuosità di un cromatismo, anch'esso, "sine tempore" e tra le pieghe di riferimenti simbolici.
Lo scoccare degli istanti scivola tra lacrime di pigmento oleoso e si perde nell'infinito "hic et nunc" : l'opera diviene divinazione dell'estasi.
Laddove l'artista interviene con la spatola, sembra che il tempo subisca una mutilazione: quella "ferita" avvince il fluire di una profana sacralità.
Le lascive pose odorano di innocenza, le vesti diventano pelle e, viceversa, il roseo manto addiviene una garza; l'animale esprime il riferimento ad una condizione animica personale, il luogo s'appropria di uno spazio mentale conturbante.
Carla Pugliano goccia e ama una malía artistica sulle tele: con un'intensità paragonabile solo al dolore della morte, come cita il poeta del piacere, avviene la "genesi donna" , nell'universo artistico dell'autrice di Varese.
Principio e fine si assolvono in un lavacro, che apre istanti femminili in cui una profonda sensualità intellettiva s'insinua nell'osservatore.
"Attraverso tutti gli scalini dell'umanità tu vai con me dalla sensualità più sfrenata alla più spirituale spiritualità, e solo in te io vidi vera superbia e vera femminile umiltà."
Oltremodo superba, "la nobile umiltà" delle vestali di Carla Pugliano ha riscosso grandissimo interesse nel conteso della collettiva "L'ACCENTO SULL'ARTE" , organizzata dalla ART GLOBAL" nelle figure di Angiolina Marchese e Raoul Bendinelli, e inaugurata dal professor Vittorio Sgarbi il 4 Giugno.
Carla Pugliano sarà presente con l'opera "SUBLIMAZIONE" alla collettiva romana "LA BELLEZZA È SEMPRE CONTEMPORANEA" , inaugurata ancora dal prof. Sgarbi, che si terrà alla Galleria "La Pigna" il 2 Luglio.
Angelo Pugliano La bellezza di queste opere mi lasciano senza parole, complimenti all`ARTISTA.
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