"TRANSFIGURAZIONE" PIPPO COSENZA a cura di Valeriano Venneri e Maria Marchese




           a cura di Valeriano Venneri

                   e Maria Marchese

Pippo Cosenza - Trasfigurazione


LE POESIE

Son simili a finestre istoriate

le Poesie: finestre che, guardate

da la piazza a la chiesa, apron sui muri

una fila di buchi nudi e scuri.

E le guarda così la buona gente,

e dice poi che non ci vede niente.

Ma su, una volta alfine, penetrate

per la porta nel tempio, e là guardate!

Ecco, figure e scene, e cielo e mare,

tutto nei vetri luminoso appare.

Creature di Dio, semplici e liete,

gli occhi allegrate e l’anima pascete!

J. W. Goethe , traduzione di Benedetto Croce

J. W. Goethe

Benedetto Croce traduce "LE POESIE" di Goethe: l'autore tedesco paragona queste ultime alle vetrate delle Chiese, che dall'esterno sembrano unicamente anonimi vetri scuri ma, entrando nella nicchia sacra, si assiste al miracolo... ivi si rivela un colorato incanto, promanato dal verbo alato. 

Pippo Cosenza

Pippo Cosenza trasfigura l'elemento architettonico, segnico e tonale per tramutarli in eccelsa poesia. 

Trans-figurazione è un' opera di grande spessore: l'artista assorbe alcuni particolari essenziali, rielaborandoli e interpretandoli in chiave contemporanea, così che l'opera assuma un significato che valica il confine del sensibile.

Le componenti che caratterizzano questo andare oltre la concretezza sono, per l'appunto, la vetrata e una figura evanescente, che sfuma nel mondo dell' irreale.

La vetrata è un limite sinergico. Incarna infatti la duplice natura della luce: essa è nel contempo messaggio e messaggero. La vetrata artistica, rispetto ad una tela o ad una scultura, accoglie la luce, foriera di vita, la ama tra le proprie vitree trame e la sacra, poi, in un crescendo mistico/metafisico. 

Allora quella lacrima segnico/cromatica, frutto di un pianto emozionale dell'autore, diviene lo spessore impalpabile che separa, dapprima, per abbellare, poi, la vita che vi bussa. 

La sensibilità dell'artista nullifica il clangore dell'esistenza, annichilandone la violenza; così mutata, la carezza indi in un vibrato verso riflessivo a pennello, che permea un pantheon intimo. 

Come un Maestro vetraio, Pippo Cosenza plasma un pentagramma in cui danzano note spirituali e luminose, fermandolo nell'istante di un melisma contemplativo. 

Un momento intuitivo, "TRASFIGURAZIONE" , che nasce nell'immediatezza dettata dal pigmento acrilico, rivelando un'inusuale sceltezza. 

La vetrata diviene la porta, la laiason fra la sfera divina e quella umana; ivi, paradossalmente, la prima appare più tangibile, più sicura, più certa rispetto alla condizione umana e femminile. La vetrata è chiara e afferma una forte personalità, capace di donare spiragli e riflessi di luce e vita ad una figura che sembra evaporare. 

Il colore blù, tecnicamente perfetto, rappresenta il divino e l'impercettibile, mentre il giallo, colore complesso e complicato da eseguire, è il legame con il terreno, il mortale che trova nella figura femminile il punto di congiunzione. 



Pippo Cosenza esprime una liturgia artistica che preserva la donna. 

"TRASFIGURAZIONE" fa infatti parte della serie "VETRATE" , dedicata a quest'ultima. 

Cosenza acquisisce la lezione dei grandi Maestri e delle grandi vetrate nella sua regione d'adozione, l'Umbria, ove eccelsi artisti avevano sfondato le architetture, con giochi di luci e di colori: esattamente la risoluzione grafica creata da Cosenza. 

La vera poesia ha la capacità di liberarci, come un Vangelo laico, dai gravami terreni che ci opprimono donandoci serenità interiore e benessere esterno.

"Per dirla con Benedetto Croce, l'arte è la trasfigurazione del sentimento, quindi concordo nel considerarla una istituzione liturgica, aggiungo, impalpabile, oggi come ieri sempre attuale." 

Paolo Salvati 


Questo accade nell'atto poetico/artistico di Pippo Cosenza. 

L'opera è attualmente esposta alla collettiva 



Commenti